Quattro consigli per vivere l’avventura estrema del torrentismo

Riprendendo il discorso sul torrentismo, o canyoning, per avvicinarci meglio a questa disciplina, è bene dare risposta a quattro domande fondamentali.

1.Come iniziare a fare torrentismo?

Si può cominciare da zero senza problemi, ovviamente affrontando l’esperienza con gradualità e meglio se accompagnati da amici esperti o da certificati professionisti del settore. Inoltre va considerato che il canyoning, è uno sport che si presta ad essere praticato in piccoli gruppetti perché favorisce socializzazione e divertimento. Una cosa da evitare assolutamente è il fai da te improvvisato e la discesa di percorsi in solitaria senza la necessaria esperienza.

 

2.Quali sono i principali pericoli?

I principali pericoli del canyoning sono legati all’ambiente inospitale in cui si svolge. L’acqua, che può essere vorticosa o fredda, la discesa di zone verticali, le rocce scivolose, la portata d’acqua dei fiumi, il cambio del meteo. Ma questi sono tutti fattosi che si possono prevedere e possono essere affrontati in anticipo.

Come per la montagna in generale anche per il canyoning è giusto distinguere due tipi di pericoli:   I pericoli oggettivi che dipendono dalle leggi naturali che caratterizzano un determinato ambiente. Nel caso specifico del torrentismo sono le piene improvvise, in gergo flash flood, l’acqua fredda, il repentino cambiamento del meteo, la caduta sassi.  I pericoli soggettivi sono riconducibili ad errori di valutazione oppure a mancanze psicofisiche delle persone.

I pericoli oggettivi possono essere ridotti, ma non eliminati del tutto. Quelli soggettivi invece dipendono dal livello di preparazione delle persone. Per questo non è mai opportuno affrontare un canyon senza un adeguata preparazione tecnica e senza l’attrezzatura necessaria.

3.Preparazione fisica specifica per praticare il canyoning?

Non è necessario possedere particolari doti atletiche e neanche praticare un allenamento specifico. Doti preferenziali sono comunque una buona resistenza a sforzi prolungati e buone capacità natatorie e di arrampicata. Il freddo e la poca abitudine a muoversi con una muta addosso possono causare un consumo di energie più alto di quanto ci si possa aspettare. In ogni caso è bene prerarsi adeguatamente in base al tipo di itinerario che di deve affrontare, che hanno mediamente una durata variabile fra le 2 e le 8 ore.

 

4.Qual’è l’attrezzatura necessaria per le discese in canyoning?

I materiali usati nel canyoning sono di diverso tipo. Ci sono quelli che hanno a che vedere con l’acqua, come i calzari di neoprene e la muta che devono garantire la stabilità termica di chi li indossa: elementi fondamentali anche alla sopravvivenza, in caso di incidente, che quindi non possono essere sostituiti con materiali scadenti e di dubbia affidabilità. Poi c’è il casco, non uno qualsiasi ma omologato per la caduta dei sassi, perché siamo in montagna e può capitare. L’imbragatura specifica, che non può essere la stessa dell’arrampicata perché deve essere adeguata anche all’acqua. Al tutto si aggiungono i discensori, e le corde che hanno una colorazione, una lunghezza e una tenuta particolare perché utilizzate in acqua.

 

Seguendo questa linea generale il Centro Rafting Le Marmore propone due differenti percorsi di scalata modulati in base all’esperienza dei propri clienti: uno BASE a Rocca Gelli e uno AVANZATO alla Forra del Casco.

Il Torrentismo BASE a Rocca Gelli: è ideato per chi è alla prima esperienza, e vuole avere emozioni faticando poco, propone la Forra di Rocca Gelli, con calate su corda di massimo 15 metri. La durata è di 2 ore, più 30 minuti di trekking per raggiungere il posto.

Il Torrentismo AVANZATO a Forra del Casco: ideale per chi ha più tempo a disposizione, maggiore spirito sportivo e una preparazione avanzata è invece la Forra del Casco, dove la calata in corda doppia arriva a 30 metri. La durata è 4 ore più 1 ora di trekking.